Sessione Aggiornamento in Medicina Estetica: Innovazioni, approcci avanzati e tecnologie emergenti- Intervista sulla sessione all'evento Skills for high precision aesthetic medicine 2024

Intervista a cura dell'ufficio stampa Agorà realizzata alla Delegata incaricata Dott.ssa iole Cucinotto
 

Quali nuove evidenze di efficacia di un trattamento con polinucleotidi per le smagliature?

La relazione della dottoressa De Luca ha parlato di uno studio multicentrico in cui le striae albae del campione di pazienti sono state trattate con un protocollo con particolari polinucleotidi (in sostanza piccoli frammenti di DNA) altamente purificati. Questa caratteristica li rende ideali per innescare una biorigenerazione tissutale. Le infiltrazioni intradermiche sono state eseguite con microiniezioni distanziate di 1 centimetro l'una dall'altra, così da stimolare i fibroblasti nel derma per la neocollagenasi. I risultati sono molto incoraggianti: miglioramenti fino al 50%, nella riduzione dello spessore e profondità della smagliatura come pure della sua lunghezza. Esiti che hanno impattato positivamente anche sul discomfort legato a questo inestetismo. Questo è in linea con le nuove frontiere della medicina estetica: ripristinare con varie tecniche e metodiche l’integrità di un tessuto ha un riverbero anche sulla psiche del paziente in termini di qualità di vita. Sicuramente i risultati sono dipendenti dalla zona da trattare e dal grado di inestetismo, nonché dalla risposta personale dell’aderenza terapeutica al protocollo.

 

La dottoressa Piersini ha parlato invece di tecniche di biostimolazione con acido ialuronico auto-crosslinkato

Una relazione molto interessante che è iniziata con la presentazione di una ricerca su più di 14mila pazienti per comprendere i loro desiderata prevalenti: texture omogenea e compatta, senza rossori e teleangectasia o esisti di acne. Il particolare acido ialuronico, altamente purificato, si degrada in frammenti da 200K Dalton in grado di ottenere quindi una rigenerazione importante del tessuto, con stimolazione dei fibroblasti e di nuova matrice. Il protocollo prevede sedute distanziate ogni 20 giorni, con possibilità di un secondo ciclo trascorsi 12 mesi. E i risultati, in termini di luminosità e turgore sono molto interessanti.

Il dottor Miori ha parlato di “Bioplastica” facciale. Ci spiega?

Si tratta di tecnica che si avvale di due dispositivi medici diversi: fili di polidiossanone e biocannula. I fili, però, non sono sfruttati per risollevare meccanicamente i tessuti, quanto per offrire uno stimolo rigenerativo. Nella biocannula vengono posizionati 14 filamenti che andranno poi posizionati grazie a un unico foro d’entrata e che consentono una rigenerazione direttamente proporzionale al loro numero. In questo senso, con la “bioplastica” si offre alla medicina estetica una possibilità finora riservata al lifting chirurgico. Un’ottima opportunità per una estetica medica in grado id prendersi cura delle esigenze del paziente a 360gradi.

 

Nell’ultima relazione della sessione la dottoressa Caboni ha presentato un sofisticato approccio dei volumi mediante la tecnica multilayer

Due pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato brillantemente l’importanza  di differenziare i tipi di medical device a seconda della zona che riceve il trattamento, utilizzando un dispositivo medico, in questo caso un filler, con caratteristiche più simili possibili al tessuto che si va a trattare. La dottoressa ha preso in considerazione i diversi strati ella zona del terzo inferiore. A proposito della zona zigomatico-malare, la tecnica multilayer parla di tre piani. Quello più profondo, sopra il periostio, è abbastanza statico, motivo per cui suggerisce di trattarlo con un filler molto coeso, con una concentrazione di 25mg per ml, quindi con proprietà che si adattano perfettamente alla zona da trattare. Il secondo livello considerato è il compartimento della guancia mediale, molto influenzato dalla muscolatura mimica del viso, per cui si deve utilizzare un prodotto meno coesivo rispetto a quello della porzione più profonda, in grado si seguire i movimenti del viso. Infine, per la parte più superficiale, in cui l’obiettivo condiviso con il paziente è sicuramente la “skin quality”, il trattamento d’elezione è con “skin booster”, che regala la luminosità, turgore e distensione superficiale. La tecnica multilayer, in sintesi, consente di ripristinare quella compattezza, strato per strato, che ci consente di incontrare i desiderata del paziente a tutto tondo, ottenendo la sua completa gratificazione.