Sessione Collo: Anatomy, Terapia ed Analisi dei casi clinici - Intervista sulla sessione all'evento Skills for high precision aesthetic medicine 2024

Intervista a cura dell'ufficio stampa Agorà realizzata alla Delegata incaricata Dott.ssa Maria Gabriella Di Russo
 


 

 

Quali considerazioni tenere sempre presente quando si lavora in un’area anatomica come quella del collo?

"Personalmente lavoro molto in quest’area e, ciò nonostante, ho trovato molto interessante la relazione del professor Bartoletti che ha analizzato le diverse classificazioni dell'aging del collo e i prodotti da utilizzare. Diverso è trattare soltanto la cute, piuttosto che lavorare su piani inferiori con i fili, che necessitano attenzioni specifiche.

Tra e varie tecniche, la carbossiterapia e l’ossigenoterapia come trattamenti biostimolanti

"Nuova è una tecnologia che racchiude in un solo apparecchio carbossi e ossigenoterapia, dando la possibilità di usarli non simultaneamente ma sinergicamente. I primi studi evidenziano che la è leggermente più fastidiosa durante il trattamento, a differenza dell’ossigeno, che invece comporta qualche fastidio nel post. Lo studio del dottor Cordovana ha presentato i primi esisti, paragonando gli effetti di queste due tecnologiche che lavorano, entrambe, come biostimolanti, quindi più superficialmente.

I “fili” usati nella zona del collo

"In questo caso l’intervento è un poco più profondo e con una leggera anestesia locale. Qui è estremamente importante analizzare il grado di aging del paziente e scegliere con cura il tipo di “filo” da utilizzare. La relazione del dottor Cordovana ha mostrato che è altresì importante comprendere bene il piano di lavoro, avvalendosi anche di disegni della zona, perché sicuramente questo è un intervento da studiare nei dettagli.  

L’utilizzo dell’abbinamento della tossina botulinica e di un’iniettabile ad azione rivitalizzante

"La dottoressa Sommariva ha mostrato la possibilità di associare sedute con microbotulino, per distendere le grinzosità della banda plasmatica, in associazione a un rimodellante a base di polinucleotidi, che aiuta a dare un po’ di sostegno. La biostimolazione è più superficiale e serve a ridare idratazione, mentre un rimodellante va un po' più in profondità aiutando a sostenere la cute della zona. Ricordo comunque, che anche quando interveniamo sul viso con un trattamento, persino di tipo cosmetologico, è importante dedicare le corrette attenzioni alla zona sottomandibolare, collo e décolleté compreso. L’ho definita “zona Y” e si allunga fino alla linea interna mammaria, dove spesso si vedono grinze allungate. La combinazione e, soprattutto, la prevenzione, usando trattamenti combinati, è la soluzione vincente in queste “aree allargate”.