Nel 2021, in occasione del Congresso Agorà, Agorà ha deciso, unitamente ad alcuni partner, di essere al fianco di Fondazione Umberto Veronesi finanziando una borsa di studio di un giovane ricercatore nell’ambito del tumore al seno per supportare concretamente la ricerca e tutte le donne che stanno affrontando e combattendo quotidianamente questa malattia.

Il tumore al seno è la neoplasia maligna più comune tra le donne e, da un punto di vista molecolare, una delle più eterogenee. I biomarcatori – cioè molecole biologiche che

funzionano come “indicatori” – si sono rivelati di grande utilità per la diagnosi e il trattamento del tumore al seno. La loro analisi, tuttavia, viene di solito eseguita su biopsie di tessuti del paziente, una procedura invasiva e difficilmente ripetibile. La biopsia liquida, cioè l'analisi del DNA tumorale presente nei fluidi corporei dei pazienti (come il sangue o l'urina), si sta rivelando un nuovo promettente approccio per ottenere informazioni sulle caratteristiche dei tumori in maniera non invasiva.

Oggi, tuttavia, il sequenziamento del DNA (cioè la "lettura" del DNA tumorale) può essere molto costoso e non sempre accessibile a tutti. Grazie alla tecnologia di sequenziamento Nanopore è stato messo a punto un protocollo, accessibile e versatile, per analizzare il DNA tumorale circolante nel sangue: questa tecnica potrebbe rivelarsi utile per la ricerca e per la pratica clinica.

Obiettivo del progetto sarà migliorare la "caratterizzazione" (cioè lo studio e analisi) dei tumori, analizzando le caratteristiche genetiche della neoplasia di ciascuna paziente e individuando la presenza di mutazioni specifiche. In questo modo sarà possibile monitorare l’evoluzione del tumore nel tempo, fornendo una terapia sempre più personalizzata.