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WOMEN'S CARE: AGORA' CON FONDAZIONE ONDA

Ora in menopausa ma sempre Donna
Come prendersi cura di sé e del proprio benessere

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Se ogni periodo della vita della donna porta con sé “gioie e dolori”, l’età della menopausa è forse quello più “complesso” e, fin da tempi remoti, quello più temuto perché avvolto da falsi miti e leggende. Caratterizzato da importanti cambiamenti fisici e psicologici. Clinicamente, però, la menopausa fa parte di un periodo più lungo che inizia già alcuni anni prima della fine dell’ultimo ciclo mestruale e che si conclude alcuni anni dopo.

La menopausa fisiologica (naturale) si verifica, in genere, tra i 45 e i 55 anni. L’impatto sulla salute della donna è variabile e attraversa lo sfondo culturale e socio-economico della società odierna, le caratteristiche individuali e le abitudini di vita. 

I disturbi legati alla menopausa presentano ampia variabilità: dai disturbi vasomotori, le cosiddette "vampate" – accompagnate da sudorazione e tachicardia e, a volte, da sensazione di debolezza, vertigini e nausea – a sintomi più prettamente psicologici quali ansia, irritabilità, modificazione dell'umore, insonnia e a disturbi della sessualità(per esempio, diminuzione del desiderio). Di fronte a questi problemi è bene ricostruire con attenzione la storia della paziente, perché, anche se è vero che questi sintomi si possono manifestare con la mancanza degli estrogeni, è anche dimostrato che la menopausa di per sé non causa depressione e che eventuali disturbi affettivi possono essere motivati da stress familiare, lavorativo o ambientale.

Il progressivo esaurirsi della produzione di ormoni femminili, in particolare degli estrogeni, infatti altera un equilibrio che ha accompagnato la donna per tutta l'età fertile, minando il suo benessere e provocando l’insorgenza di disturbi di varia natura ed entità. 

Falsi miti e leggende vedono il periodo della menopausa come un momento in cui la donna “perde” molto di sé sotto ogni punto: niente di più sbagliato! 

 

Se non è sinonimo di declino, cos’è allora la menopausa? 

Risponde a questa domanda il secondo capitolo del progetto “women’s care” ideato e promosso da Agorà – in qualità di Società Scientifica di Medicina Estetica – in sinergia con Fondazione ONDA che già nel 2021 si erano uniti per rispondere e supportare in maniera concreta la donna nel delicato passaggio della gravidanza e relativo post. Da sempre vicina alle donne e al loro benessere a 360°, questo nuovo importante progetto scientifico-divulgativo vuole rivolgersi a tutte coloro che stanno vivendo o si stanno apprestando a vivere questa nuova stagione della vita che è la menopausa.  

Un passaggio fisiologico della vita, che tuttavia non si può banalizzare né minimizzare, ma a cui va attribuita una giusta dimensione all’interno del ciclo vitale femminile. Un cambiamento non necessariamente accompagnato da sofferenze, che comporta un riaggiustamento dell’equilibrio personale, dei propri modi di essere, delle proprie aspettative e dei propri valori. Proprio con questo approccio che consente una maggiore riscoperta di sé ed un riconoscimento più autentico del proprio tempo e del proprio spazio personale Agorà e Fondazione Onda vogliono essere al fianco delle donne: in questo nuovo mondo, nuovo modo e nuovo tempo per riascoltare sé stesse, il proprio corpo, le proprie necessità, riimparando a prendersi cura anche di sé.

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Ora Mamma ma sempre Donna
Dopo la gravidanza come imparare a prendersi cura anche di sé 

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La gravidanza si sa, rappresenta un momento unico nella vita di una donna, non solo per la nuova avventura che si appresta a vivere ma anche e soprattutto per i numerosi cambiamenti che comporta. Un incredibile viaggio che si districa in un turbinio di emozioni altalenanti, aspettative, fantasie, interrogativi ma anche tanta preoccupazione per quello che sarà.

Spesso però, erroneamente o a causa degli output esterni, la nuova mamma considera appunto la gravidanza un capitolo totalmente a sé stante rispetto alla sua vita precedente con la ferma convinzione che ora tutti i suoi pensieri e le sue energie dovranno rivolgersi esclusivamente al nuovo arrivato. Ma questo è proprio il “punto di non ritorno” quello che fa perdere totalmente di vista la mamma in quanto donna.  Passati i primi giorni di agitazione e caos, tra ospedale,visite di routine di parenti e amici, molte donne si sentono fragili, assalite da preoccupazioni e un senso di inadeguatezza e sconforto che porta ad uno sbilanciamento emotivo, dalla gioia alle lacrime, nutrizionale e fisico: non si mangia o si mangia male e si fa fatica a riposare pur accusando una grande stanchezza.

Contraddizioni che i primi tempi, a causa anche dei fisiologici scombussolamenti ormonali, le neomamme (ma anche i neopapà) si trovano a vivere e ad affrontare con l'errata sensazione di non farcela o di non essere all'altezza. La verità è che i primi tempi, quelli di conoscenza reciproca e di disorientamento, sono anche i più “facili”: il bambino in questi primi momenti ha bisogno di poche cose ma per lui essenziali: mangiare, dormire, sentirsi pulito e coccolato.

La mamma, invece, di cosa ha bisogno?

Rispondere a questa domanda non è facile perché, se ogni bambino è a sé – per ritmi e natura – lo è anche la mamma. Agorà, in qualità di Società Scientifica di Medicina Estetica da sempre vicina alle donne ed in sinergia con Fondazione ONDA, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere che promuove un approccio alla salute orientato al genere con particolare attenzione a quello femminile, ci abbiamo provato, realizzando insieme uno speciale opuscolo informativo dal titolo “ORA MAMMA MASEMPRE DONNA: Dopo la gravidanza come imparare a prendersi cura anche di sé” con il chiaro obiettivo di supportare tutte le donne in uno specifico cammino di personal care.

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Sicurezza? Si, Grazie!


Un’indagine condotta su medici e pazienti per sondare la reale percezione della medicina estetica, dissipare ogni dubbio e cancellare false credenze

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Sicura, reversibile, non invasiva, capace di incidere sullo stato psico-fisico del paziente in termini di qualità di vita, la Medicina Estetica può comunque incorrere in alcune criticità.

Tallone d’Achille: il tema Sicurezza.

Dall’inadeguata conoscenza della disciplina da parte dei pazienti, alla scarsa formazione degli operatori, alla mancata osservazione delle linee guida dettate dalle Società Scientifiche fino all’impiego di prodotti non sicuri o di scarsa qualità che possono incidere in maniera significativa sul risultato da qui il desiderio ma soprattutto la volontà di fare chiarezza, aiutare a comprendere ma soprattutto rassicurare sulla sicurezza della Medicina Estetica.

 

La Medicina Estetica affonda le proprie radici in alcune branche specialistiche della medicinatradizionale (clinica medica, endocrinologia, flebologia, dermatologia, dietologia, ginecologia e andrologia, idrologia medica, ecc.) e non va confusa con la Chirurgia Plastica, sebbene affine, o ridotta ad un semplice trattamento non medico. Da questa semplice e diffusa constatazione nasce quindi il desiderio di analizzare, approfondire e capire: chi, perché, quando e in che modo ci si avvicina alla Medicina Estetica.

 

Cosa realmente si percepisce di questa disciplina sempre più diffusa ma a tratti ancora “oscura”, soprattutto se parliamo di sicurezza?

 

Abbiamo affinato lo sguardo, ampliandolo, rendendolo più attento e vigile, supportato quest’anno da un partner d’eccezione, Fondazione ONDA, con la quale abbiamo realizzato due indagini: la prima, rivolta ai pazienti, con il chiaro obiettivo di indagare e analizzare il livello di conoscenza e percezione della disciplina e la seconda, dedicata ai medici, con il chiaro intento di accrescerne la consapevolezza e sensibilizzare sul tema.

 

Da qui è emersa l'esigenza di realizzare un piccolo opuscolo sulla Sicurezza "PILLOLE DI SALUTE", direttamente scaricabile ed indispensabile per supportare ipazienti nella conoscenza della disciplina liberandoli da false credenze e fake news.

“Una medicina estetica sempre più capillare che, complice l’aspettativa di vita sempre più lunga e il suo intrinseco carattere sociale, avvicina al professionista un pubblico sempre più vasto e diversificato. Obiettivo dell’indagine congiunta con Fondazione ONDA è capire la reale percezione e conoscenza della Medicina Estetica, da parte dei pazienti, al fine di aiutarli a fare chiarezza in un settore ancora troppo spesso confuso, eliminando dubbi e falsecredenze”, spiega il Prof. Alberto Massirone – Presidente Agorà

Sulla stessa scorta il commento della Dott.ssa Francesca Merzagora – Presidente Fondazione Onda, "appare chiaro come il concetto di Medicina Estetica sia ancora un concetto astratto, considerato quasi "superfluo" e meramente estetico, e non percepito come un'azione preventiva-curativa.

Obiettivo dell’indagine in collaborazione con la Società Scientifica Agorà è proprio quello di agire in totale sinergia: in primis per capire ed indagare il livello di conoscenza della disciplina nella popolazione e poi per far comprendere, approfondire, rassicurare ed avvicinare i pazienti, nelle giuste modalità, ad un settore in costante ascesa.”

 

In anni recenti, lo sviluppo della Medicina Estetica è aumentato per rispondere alle esigenze di un’utenza sempre più attenta a curare, prevenire e correggere i vari inestetismi con l’obiettivo di renderli il più possibile in armonia con il resto del corpo.

La Medicina Estetica quindi si occupa di migliorare la qualità di vita del paziente per rispondere al suo benessere psico-fisico, non solo attraverso l’intervento estetico richiesto, ma principalmente contribuendo a rimuovere e a curare la causa direttamente collegata all’insorgenza dell’inestetismo stesso. Per questo, la Medicina Estetica non è solo la mera esecuzione di un trattamento ma è considerata una medicina preventiva, correttiva, restitutiva e riabilitativa, e quindi una medicina anche a sfondo sociale. La prima visita con il Medico Estetico risulta quindi essere quella più importante: si esegue una valutazione del paziente, approfondendo la sua storia clinica, dietro precisa e dettagliata anamnesi, analizzando nel dettaglio l’inestetismo e definendo un protocollo terapeutico adeguato e personalizzato.

 

In estrema sintesi quindi: sicura, reversibile, non invasiva e capace di incidere sullostato psico-fisico del paziente in termini di qualità di vita ma, poiché questo accada, ha un peso imprescindibile il fattore sicurezza.

Da qui la criticità: non essendo in Italia una branca specialistica, qualsiasi laureato in medicina e chirurgia è abilitato ad effettuare trattamenti medico-estetici e questo può essere un problema in termini di sicurezza. Diventa quindi fondamentale sensibilizzare la popolazione sull’importanza di rivolgersi a professionisti del settore, che hanno seguito un percorso formativo strutturato e specifico e che usino prodotti sicuri e garantiti.

 

Per il medico, la sicurezza si coniuga in una formazione continua e completa, in un’applicazione delle best practice indicate dalle Società Scientifiche di riferimento e dall’impiego non solo di prodotti e device di qualità legalmente disponibili ma anche di quelli sui quali è già stata effettuata un’ampia sperimentazione in vivo.

“Dai dati emersi dalla nostra indagine emerge chiaramente quanto la formazione faccia la differenza. E' fondamentale infatti rivolgersi a professionisti competenti e specificatamente formati, che utilizzano solamente prodotti sicuri, garantiti e sperimentati a vivo, oltre che capaci di fornire al paziente tutte quelle informazioni specifiche e necessarie alla sicurezza, trasparenza e corretta comunicazione medico-paziente”, spiega il Prof. Alberto Massirone– Presidente Agorà

Ribadisce il concetto anche la Dott.ssa Francesca Merzagora – Presidente FondazioneONDA, “Indubbia l’importanza della formazione degli operatori unico vero sinonimo di sicurezza, garanzia e fiducia per tutti i pazienti che approcciano la Medicina Estetica”.

Dalla nostra indagine infatti emerge chiaramente come, coloro che hanno seguito un percorso formativo in Scuole quadriennali riconosciute dall’EFAMS (European Federation of Aesthetic Medicine School) illustrino al paziente le differenti opzioni di trattamento (78%), motivino l’impiego di un determinato prodotto impiegato (59%) e indichino le eventuali controindicazioni/effetti collaterali del trattamento (77%). Anche per quanto riguarda la sottoscrizione del consenso informato lo esegue l’85% dei diplomati in Scuole quadriennali riconosciute dall’EFAMS unitamente alla chiara tracciabilità del device impiegato (81%) consegnando al paziente la relativa copia di tracciabilità (71%).

 

Dalla parte dei pazienti invece il risultato anche se diverso porta con sè numerose conferme.

Considerando i pazienti che non hanno mai eseguito trattamenti di Medicina Estetica, appare chiaro che il grado di non conoscenza (oltre 62%) su quelle che sono le specificità della Medicina Estetica sono discriminanti: cosa si intende per Medicina Estetica? Che tipologia di trattamenti sono collegabili a questa branca della medicina? Come si effettua? Chi la esegue?

Abbiamo quindi voluto indagare le primissime azioni di avvicinamento alla Medicina Estetica.

Analizzando la percentuale di pazienti che non si sono mai sottoposti a trattamenti di Medicina Estetica emerge ancora chiara la confusione tra i trattamenti direttamente collegatialla Medicina Estetica e quelli invece di chiara matrice estetica o di chirurgia estetica.

Un altro dato estremamente interessante e chiarificatore è lo scopo che viene collegato alla Medicina Estetica anche tra i pazienti che non si sono mai sottoposti a particolari trattamenti: per il 100% di coloro che non hanno mai sentito parlare di Medicina Estetica (ossia oltre il 60%) è puramente estetico; per chi invece ha un’infarinatura anche se molto marginale e acerba della Medicina Estetica percepisce lo scopo sociale: ossia una medicina preventiva e curativa e non solamente un mero scopo estetico.

Si ritorna al concetto di «superfluo» senza la reale possibilità e considerazione di seguire un protocollo terapeutico, per un 20% non avendo magari conoscenze approfondite non si sentono sicuri perciò preferiscono evitarlo, per un 12% non hanno un riferimento valido di unprofessionista a cui rivolgersi e infine per un 8% la mancata conoscenza della disciplina stessa fa da deterrente per qualsiasi approccio.

La sicurezza qui è quindi sinonimo di informazioni cliniche specifiche prima di approcciarsi al trattamento unitamente ad una corretta e completa formazione delprofessionista: questi sono elementi indispensabili per un maggiore avvicinamentoalla disciplina da parte di coloro che non si sono mai sottoposti a nessun tipo di trattamento medico-estetico.

L’importanza delle informazioni ricevute dal medico decretano sicuramente l’affezione alla disciplina e conseguentemente l’adesione al protocollo terapeutico.

Tra le tematiche che i pazienti avrebbero ampliamente approfondito si evidenzia per oltre il 40% la richiesta di maggiori informazioni sul trattamento effettuato mentre per il 58% sul prodotto impiegato o iniettato. Le informazioni quindi ci sono, ma il paziente desidera di piùdal proprio medico.

Come per i medici formati, un ottimo dato emerso è sicuramente quello legato al consenso informato: un documento indispensabile per la trasparenza e la corretta comunicazione medico-paziente.

Oltre il 67% dei pazienti afferma quindi di aver ricevuto tutte le indicazioni relative al trattamento e quindi di aver letto e sottoscritto il consenso informato mentre, solo il 32% deipazienti afferma il contrario.

Un numero elevato ha inoltre confermato e sottolineato l’importanza della consegna dell’etichetta per la tracciabilità del device impiegato: la riceve oltre il 56% contro il 43%.

 

Infine, tra gli ultimi dati troviamo la gestione del post trattamento: i pazienti che hanno eseguito un trattamento di Medicina Estetica confermano che il professionista formato (84%)ha proposto visite di controllo post trattamento (follow-up) o preventive indirizzando i pazienti a visite preventive/specialistiche con esperti di discipline affini (es. Dermatologiche, flebologiche, senologiche…), ampliando quindi il lavoro sinergico, ma soprattutto curativo-preventivo, per un miglioramento della qualità di vita quale essenza stessa della Medicina Estetica e per la presa in carico del paziente a 360° dall’analisi clinica ed anamnestica ai relativi controlli di follow up.

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