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PROGETTO H.E.L.P. - Videointervista Dott.ssa Marina Triulzi e Dott. Marco Papagni

Tra le novità proposte dalla Società Scientifica Agorà durante il Congresso 2020 una doverosa menzione è quella da dedicare al Progetto HELP.

Acronimo di Help for Esthetic Longlasting Problem, il progetto di ricerca multidisciplinare è rivolto a tutte quelle persone che vivono e convivono con un “segno” corporeo e psicologico indelebile con l’obiettivo di individuare protocolli operativi e trattamenti medici personalizzati per rispondere concretamente alle necessità di questi pazienti e migliorarne la qualità di vita e il benessere psico-fisico.

Tra le novità proposte dalla Società Scientifica Agorà durante il Congresso 2020 una doverosa menzione è quella da dedicare al Progetto HELP.

Acronimo di Help for Esthetic Longlasting Problem, il progetto di ricerca multidisciplinare è rivolto a tutte quelle persone che vivono e convivono con un “segno” corporeo e psicologico indelebile con l’obiettivo di individuare protocolli operativi e trattamenti medici personalizzati per rispondere concretamente alle necessità di questi pazienti e migliorarne la qualità di vita e il benessere psico-fisico.

Il progetto è ideato da un team multidisciplinare che vuole mettere insieme e condividere le esperienze e le acquisizioni raggiunte nei vari ambiti al fine di applicarle al paziente “critico”.

Attraverso questa condivisione ci prefiggiamo lo scopo di raggiungere un livello di competenza adeguato a trattare in modo efficace e sicuro questa particolare tipologia di pazienti. Nella nostra pratica clinica, il progetto Help nasce dalla sempre più frequente osservazione di pazienti che si rivolgono ai nostri ambulatori per trattare problematiche estetiche derivanti da eventi patologici, traumatici o da terapie farmacologiche portando con sé una grande consapevolezza scientifica: la richiesta di questa tipologia di pazienti è infatti totalmente differente rispetto a quella dei pazienti considerati “standard”: la situazione clinica di base impone una cura particolare e personalizzata dell’inestetismo”, spiega il Dott. Marco Papagni.



Il nodo fondamentale è appunto l’accettazione dell’insulto estetico che in molti pazienti lascia un segno che va oltre la visibilità sulla cute e che si spinge nella sfera emotiva. Sempre di più il concetto di salute prende in considerazione non solo l’aspetto clinico di guarigione ma anche e soprattutto quello di qualità di vita. Sempre di più il sentirsi bene o più in generale l’auto accettazione di sé diventa un tassello fondamentale per il raggiungimento di uno stato complessivo di benessere.

Analizzando la letteratura, ad oggi non esistono dati relativi a questa realtà.

Il primo passo del progetto è stata la creazione di un’indagine statistica, una survey, che consentirà di raggiungere le persone interessate grazie anche alla preziosa collaborazione di strutture ospedaliere, Associazioni di pazienti e medici specialisti.

Tutte le informazioni raccolte saranno in forma anonima: basterà visitare il sito dedicato al progetto www.ricercahelp.it e da qui compilare la survey.

"I risultati ottenuti saranno fondamenti per valutare sia qualitativamente che quantitativamente l'intervento medico da organizzare con l'obiettivo di individuare una serie di protocolli assolutamente sicuri ed efficaci che possano accompagnare con serenità il paziente attraverso un percorso riabilitativo dell’immagine di sé.

Anche l’ostacolo economico non è un capitolo da sottovalutare: attualmente, infatti, ci stiamo anche concentrando su diverse opzioni che possano permettere di abbassare i costi, mantenendo il livello più alto possibile nella scelta degli strumenti, permettendo quindi di rendere più accessibile per la popolazione un percorso di questo tipo”, conclude il Dott. Marco Papagni.



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